Allevatrice tra gli alpacheros del Perù

E' partita con una delegazione italiana di tecnici, responsabili del progetto umanitario "Tessendo la solidarietà", nato quattro anni fa e che ora dà i suoi primi frutti.

Su quelle vette, dove il sole cuoce le guance dei bambini e a passo lento e costante gli uomini si muovono insieme ai loro preziosi animali fra i 4000 e i 5400 metri di altitudine, sta prendendo forma un sogno capace di dare dignità al lavoro degli alpacheros: un percorso, che può renderli autonomi, evitando loro innumerevoli intermediari, interessati all'acquisto del vello degli alpaca. “Sono animali splendidi - spiega Itati - dal collo lungo e dagli occhi dolcissimi. In tutti i villaggi in cui siamo stati ho portato la mia esperienza di donna allevatrice, di artigiana e di imprenditrice: ho spiegato come, utilizzando un'antica tecnica, con la fibra delle mie capre cachemire, riesco a dar forma ai miei manufatti. Soprattutto, però, abbiamo verificato con gioia la nascita di cooperative di raccolta della fibra, dove donne specializzate, le "maestre", si occupano della selezione dei velli di alpaca, contribuendo insieme ad altre figure a migliorarne la genetica”.

Itati é stata ricevuta, insieme alla rappresentanza italiana (formata da Sixto Flores, Stefano Cortesi, Antonio Cerqua, Dina Valderrama, Antonella Pizzarelli, Giancarlo Lorenzi, Andrea Cortesi, Irene Piacenti) nella capitale Lima dal vice ministro delle politiche agrarie William Alberto Arteaga Donaye:a lui, al direttore generale per l'esportazione Juan Antonio Vega Fernandez, a quello commerciale Fernandi Ego-Aguirre Lopez Albujar e al direttore generale dell'allevamento Percy Yair Avalos Ortiz é stato consegnato il progetto per una completa realizzazione. “Ho pensato che, nel mio piccolo, avrei potuto fare qualcosa per l'artigianato tessile locale peruviano e boliviano - prosegue Itati - sui cui altipiani vengono allevati questi camelidi ruminanti. Ho pensato alle donne artigiane che non vengono tutelate per quello che effettivamente realizzano. E così ho deciso di dare loro alcuni miei disegni, chiedendo di filare per me guanti, sciarpe, coprispalle, cuffie, che diventeranno una collezione: acccanto ai miei prodotti artigianali in cachemire, ce ne sarà inafatti una parte nata dalla lavorazione dei velli di Huacaya e Suri, le due razze che vivono negli inospitali altipiani del Perù e della Bolivia”. E' anche così che si tesse la solidarietà.

Alessandra Dellacà

La Stampa del 14 ottobre 2018